Simone Rigamonti è videomaker, fotografo e documentarista bresciano. La sua carriera artistica parte dagli studi in Accademia di Belle Arti SantaGiulia e la sua formazione prosegue partecipando a concorsi e progetti.
Come è stato il tuo percorso di studi ?
Ho fatto le superiori all’indirizzo grafico pubblicitario del Golgi di Brescia, e tra le varie materie di studio, presto mi sono reso conto che il mio desiderio era imparare a comunicare attraverso i video. Dopo un anno sabbatico, lontano dai libri, ma passato a lavorare, mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia a Brescia per la laurea triennale in Nuove Tecnologie dell’Arte.
Su che tema era la tesi di laurea?
Avevo realizzato un documentario monografico che raccontava la storia di Piero Regelli, fotografo di 96 anni bresciano. La tesi era un mix tra analogico e digitale attraverso la storia della fotografia vissuta in prima persona dal fotografo.
Preferisci realizzare video o fotografie?
Assolutamente film! Il movimento, la dinamicità dell’immagine, il racconto del video lo preferisco alle fotografie statiche. Mi viene più naturale raccontare così le storie delle persone o scene di vita catturate dalla natura. Il video è istinto, è fluido, è narrare qualcosa senza fiction cioè senza costruzione, non c’è un copione.
In quali settori lavori realizzando video?
Principalmente per la pubblicità e cerimonie, di cui le più frequenti sono i matrimoni. Desidero però fare una distinzione: un conto è ciò a cui lavoro per avere un guadagno, e un conto è quello che realizzo per me stesso, come produzione artistica, il sogno nel cassetto. Il primo mi occorre per potermi dedicare anche a ciò che mi rende più felice: i documentari e il cinema indipendente.
Come ha costruito lo “stile Simone Rigamonti” dietro la videocamera?
Nei primi anni di lavoro ho cercato di perfezionare il mio stile, cercando di rimanere autentico nel modo in cui guardo le cose e il mondo. Dal punto di vista prettamente tecnico ho sperimentato diverse soluzioni tra cui anche la famosa Gimbal, strumento di supporto per le videocamere al fine di stabilizzarne le riprese, ma ad oggi lavoro per l’80% delle volte con la macchina in mano in quanto mi fa sentire e vivere ciò che riprendo, è adrenalina pura per me.
Ci puoi parlare delle differenze tra fotografo e videomaker?
Il fotografo è colui che scatta foto e lo fa attraverso una macchina fotografica professionale. Nel preparare lo scatto il fotografo si sofferma su un unico fotogramma. Il videomaker è colui che per svolgere il proprio lavoro usa una videocamera. Non ci sarà quindi un unico fotogramma ma minuti di video dove l’immagine si muove ed emette suoni.
Oggi quali macchine fotografiche ci consigli?
Le macchine fotografiche della Panasonic! Ad oggi sono da loro fornito di attrezzature e macchine per realizzare i miei progetti.
Quali sono i riferimenti artistici di Simone Rigamonti?
Vi cito Gianfranco Rosi, un grande documentarista e regista italiano le cui opere mi appassionano molto. Vi consiglio di guardare “Fuocoammare”, un suo documentario realizzato nel 2016 e premiato al Film Festival di Berlino.
Da dove possiamo partire se volessimo intraprendere una carriera nel mondo della riprese video?
A seconda dello scopo esistono ad oggi diversi punti di partenza. Per studiare cinema in Italia è ancora oggi consigliato andare a Roma, oppure partire e volare a Los Angeles! Per il giornalismo soprattutto Milano, invece per la fotografia ci sono ottime scuole a Roma, Milano e Firenze.
Asia e Greta, Liceo Artistico Foppa – indirizzo Audiovisivo Multimediale