La nostra classe, la IV C, è stata in visita a New York. È stata un’esperienza educativa, divertente e indimenticabile che porteremo sempre con noi.
Appena arrivati si percepiva un’atmosfera totalmente differente da quella che si respira qui a Brescia. Era come arrivare in un mondo nuovo e onirico, tutto era ancora da esplorare e conoscere.
In viaggio per la città dei sogni
La sensazione che si prova camminando per le strade di New York è davvero unica: la curiosità, lo stimolo di addentrarsi in ogni angolo della città, l’insolita voglia di perdersi in mezzo ai grattacieli di cui talvolta non si riesce neppure a vedere l’ultimo piano nascosto tra le nuvole. La notte non è mai buia perché illuminata dalle infinite luci colorate della città. I musei così grandi da perdersi dentro, l’aria di innovazione e mille altre sensazioni che ti arricchiscono.
I primi tre giorni sono stati caratterizzati da momenti di pioggia. Per quanto possa sembrare negativa, la pioggia ci ha permesso di godere di un panorama della città ancora più suggestivo rispetto a quando splende il sole. I grattacieli, le loro luci e colori, si riflettevano nell’acqua creando delle immagini quasi magiche e i palazzi si perdevano tra la nebbia che ne oscurava delle parti facendoli sembrare infiniti.
Grand Central Terminal e Museo Torri Gemelle di New York
Ogni giorno visitavamo tanti luoghi. Mi hanno maggiormente colpito tra tutti il “Grand Central Terminal” e la zona esterna al museo delle Torri Gemelle.
Nel centro della città spicca, tra tanti grattacieli moderni, la stazione ferroviaria di New York, Grand Central Terminal, realizzata in stile Liberty. Nonostante il passare del tempo, questo edificio è rimasto così affascinante da distinguersi da tutti i grattacieli che lo circondano e che ne fanno da sfondo.
Se l’esterno è incantevole, l’interno lo è ancora di più. Sembra di essere teletrasportati all’interno di un film, ma anche nella tipica vita frenetica di New York: persone che corrono per non fare tardi, gente che cammina spedita con il caffè in mano e turisti che, come noi, scattano foto all’interno di questo ambiente maestoso che si ammira ancora meglio dalle celebri scalinate laterali.
L’area che circonda il museo in memoria delle Torri Gemelle è, invece, un ambiente davvero evocativo e anche commovente dominato da due grandi fontane scavate nel suolo proprio dove sorgevano i due grattacieli.
Sui bordi delle fontane sono incisi tutti i nomi delle vittime della tragedia e l’acqua scorre verso un fondo celato alla vista di chi osserva. Questo mi ha lasciato una sensazione di angoscia davvero profonda. È un ambiente che colpisce e ti lascia senza parole.
Inoltre è impressionante come ci sia un’atmosfera di silenzio e riflessione che si crea proprio per portare rispetto alle vittime dell’attentato. Gli sguardi tristi delle persone che camminano per il parco talvolta anche con le lacrime agli occhi mettono davvero i brividi. Molte le rose bianche poste vicino ai nomi di coloro che hanno visto prematuramente interrotta la propria vita.
Gli alberi verdi, che circondano il parco, isolano in qualche modo questo ambiente, dedicato al ricordo di una tragedia, dal frastuono e dalla frenesia del resto della città, il rumore dell’acqua delle fontane che scorre, vedere i grandissimi buchi nel terreno dove sorgevano le torri, sono tutti elementi che vanno a formare un’esperienza unica che tocca l’anima.
La visita che non dimenticherò!
Un’ emozione grande… questo è quello che mi viene da dire appena penso al museo di ciò che rimane delle Torri Gemelle. Il museo è strutturato su più livelli, nei quali sono posti ricordi e reperti di quella giornata e di ciò che accadde nei giorni successivi.
In qualche modo si percepisce nell’aria quella profonda sensazione di smarrimento e di vuoto che provarono le persone coinvolte in tale tragedia. Tra camion dei pompieri distrutti e le voci delle testimonianze, una lacrima è scesa.
Mi ha particolarmente commosso la sala dove veniva proiettato un video nel quale alcune persone, tra le fiamme, si lanciavano dalle finestre. Questo fa capire la decisione difficile che tale situazione catastrofica alcune persone hanno dovuto prendere.
Per coloro che non erano ancora nati in quel periodo, penso che questo museo permetta veramente di comprendere meglio quell’evento e come la paura in pochi secondi si sia diffusa in tutto il mondo.
Sicuramente consiglierei questa visita a qualsiasi persona perché è un’emozione unica e consente di dare il giusto peso alle dinamiche della vita e a comprenderne il valore.
Il Whitney Museum of Art – New York
Il terzo giorno della gita a New York con i miei compagni mi sono recata al Whitney Museum, un museo di arte moderna che ogni due anni organizza la “Whitney Biennial”. L’edificio è stato realizzato da Renzo Piano nel Meatpacking District.
L’esposizione delle opere si sviluppa su 6 piani, ognuno dei quali con la propria terrazza ed opere esposte anche all’esterno. Si ha la possibilità di cambiare piano usando l’ascensore interno oppure le scale esterne sollecitando così il visitatore a uscire e vedere le altre opere.
L’esposizione visitata tratta di tante tematiche, una delle più ricorrenti è il sostegno al “black lives matter”, un movimento molto popolare in America a causa dei noti eventi di cronaca di questi ultimi anni. Molte le opere su questa tematica che esprimono il punto di vista delle persone coinvolte attraverso i loro pensieri e sentimenti.
Non potevano mancare opere anche più evocative e dall’interpretazione completamente personale.
Il museo da spazio anche alla curiosità personale del visitatore con un percorso libero che si può concludere con diverse modalità, anche saltando delle sezioni. Spinta dal desiderio e dalla curiosità di capire un’arte puramente concettuale, mi sono così trovata impigliata nella fitta rete di opere e installazioni esposte.
Ho trovato particolarmente suggestive le ampie terrazze esterne dalle quali si gode il panorama mozzafiato di Manhattan e dell’Hudson River. Geniale l’idea di collocare ulteriori opere d’arte che, negli spazi interni, non sarebbero state adeguatamente valorizzate.
In conclusione, la mia esperienza al Whitney Museum è stata completamente positiva. Le opere di diversa tipologia (statue, quadri, video e installazioni) creano davvero una bellissima atmosfera.
Mi sono divertita a curiosare per tutto l’edificio e non c’è stata una sola sezione che mi abbia deluso, anzi ne sono rimasta entusiasta, se dovessi ritornare a New York farei un salto al W.M. per la prossima Biennale!
Marta, Anna, Alice, Francesco Liceo Artistico Foppa – indirizzo Architettura e Ambiente quadriennale