Smart Future Academy è un progetto innovativo che si rivolge agli studenti delle scuole superiori e il cui obiettivo principale è aiutarli a comprendere cosa vorrebbero fare da grandi.
Gli studenti a “Futura Expo”
Lo scopo di “Futura Expo”, la fiera che i ragazzi hanno visitato prima di partecipare a “Smart Future Academy”, è dimostrare ai cittadini bresciani la sostenibilità, i progetti futuri e l’interesse delle aziende presenti verso l’ambiente e la società sostenibile.
Tra gli stand che ho trovato più interessanti ce n’erano alcuni che utilizzavano dispositivi per la realtà aumentata e la realtà virtuale: uno di questi permetteva di visitare luoghi sviluppati appositamente per simulazioni d’architettura e progettazione.
Ma non solo realtà virtuale, anche iPad e biciclette, trattori a guida autonoma, robot, salse a base di medusa e auto sportive di Formula 1 e Formula-E.
Uno degli stand che più mi ha colpito è stato quello di Beretta, azienda bresciana leader nel settore della produzione delle armi: i dipendenti dell’azienda ci hanno mostrato numerose borse per il trasporto di armi interamente create a mano con materiali sostenibili.
Smart Future Academy: gli studenti si confrontano con imprenditori e speaker
“Smart Future Academy” è un incontro tra studenti e speaker, quasi tutti imprenditori, che parlano della loro vita, della loro impresa e di ciò che fanno per tutelare l’ambiente. Dopo un breve discorso introduttivo, era possibile porre loro delle domande per saperne di più.
Una degli speaker che hanno avuto occasione di ascoltare è Marzia Bolpagni: un’esperta di digitalizzazione dell’ambiente costruito riconosciuta a livello internazionale. La sua visione è quella di creare una società sostenibile e inclusiva, ispirando le nuove generazioni a partecipare a questo obiettivo. Oggi lavora per Mace dove sviluppa e implementa strategie digitali per clienti internazionali ed è impegnata attivamente per colmare il divario tra mondo accademico ed industriale.
A mio parere è stato molto interessante il racconto di Maria Grazia Adorno, manager di un’azienda di cosmetici, che ha parlato del suo percorso personale e lavorativo dimostrando che, in ognuna delle sue occupazioni, ha saputo mettere determinazione ed impegno, senza porre sempre in primo piano il tornaconto economico: il sacrificio è fondamentale per il raggiungimento di determinati obiettivi. Lei ci ha raccontato i suoi “3 step per il successo”: impegno, passione e… un pizzico di fortuna!
Lo speaker che mi ha colpito di più é stato Enrico Zampedri, amministratore delegato di Metra Spa e vicepresidente della Fondazione Poliambulanza, il quale ha raccontato tutte le sue esperienze lavorative fino ad oggi e ha parlato dell’importanza e della bellezza di compiere opere di beneficenza e volontariato, che riempiono i vuoti e il tempo libero della nostra vita.
Lo speaker che ho trovato più interessante è stato Daniele Peli, il fondatore di Intred. Mi ha colpito molto la sua tenacia e costanza nel conseguire il suo obiettivo, ha rischiato il fallimento della sua azienda, ma con molti sacrifici e tanta voglia di arrivare è riuscito a realizzare il suo sogno.
E cosa ci aspetta in futuro?
Tutti gli speaker, alla domanda “quello che fai oggi é quello che volevi fare da piccolo?”, hanno risposto NO!
Questa risposta mi ha colpito molto perché noi siamo giovani e ci serve sapere che il mondo é pieno di opportunità che ora non riusciamo ancora a vedere, ma che con voglia di fare e pazienza verranno fuori.
Mi sono sempre posto delle domande su me stesso e sul mio futuro “Riuscirò a conciliare una buona paga con un lavoro che mi piaccia? A cosa serve studiare per anni, se molti dei uomini nel secolo scorso hanno costruito imperi finanziari e grandi aziende senza aver studiato e seguendo i loro sogni e talenti?”
Ormai la società pensa che più si studia più si guadagna. In poche parole, si vive per lavorare e non viceversa. Il nostro mondo gira intorno ai soldi e non alla crescita personale e umana, non cerca le passioni e il piacere, ma il mero guadagno. Si parla tanto di sostenibilità ambientale, ma la riflessione è che, quella che forse conta di più, è la sostenibilità umana.
Ho capito che devo avere più fiducia nel mio futuro, perché io posso fare tutto quello che voglio e credo nelle mie capacità. Sicuramente farò qualsiasi cosa per rendermi felice e non mi accontenterò. Cercherò di far sempre di più, di non fermarmi mai, di non perdere la mia curiosità e di non lasciarmi mai abbattere da nulla. Non bisogna avere paura di sbagliare perché non esiste una strada giusta o sbagliata, ma l’unico percorso da seguire fino in fondo è quello che ci porta alla felicità.
Non posso dire di avere le idee più chiare sul mio futuro, ma sono più tranquilla perché so che prima o poi, come hanno confermato tutti gli oratori, troverò la mia strada da sola, guardandomi dentro; e soprattutto so già che farò esperienze all’estero per migliorare il mio inglese!
Gli studenti di IV e V dell’Istituto Piamarta