Il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, si è tenuta una conferenza presentata da Manuela Dviri, giornalista, scrittrice e attivista nell’ambito delle discriminazioni sulla popolazione ebraica.
La giornalista Manuela Dviri ha esordito con un discorso generale sulle sue origini ebraiche, non potendo non passare in rassegna la questione israelo-palestinese, che la riguarda da vicino e che, ancora oggi, stigmatizza i due popoli.
Successivamente, Manuela Dviri ha condotto la conferenza su accenni storici che hanno segnato il racconto dell’Italia, come le leggi razziali promulgate nel 1938, dal regime fascista e la conseguente persecuzione che l’etnia ebraica dovette subire, in modo paradossale, in quanto molti ebrei possedevano la tessera del Fascio e apertamente appoggiarono gli esordi del Fascismo.
Due tipi di Shoah, quindi; una volta a umiliare, privatizzare di una propria dignità e sterminare gli ebrei; l’altra, più “piccola”, ma non meno importante, messa in atto da un totalitarismo imperfetto che ghettizzava e accompagnava allo STERMINIO.
Tutto creato per avere un mondo senza ebrei.
Difatti, il titolo del libro presentato alla conferenza è “ Un mondo senza noi”, un libro con una gestazione lunga partorito dalla scrittrice dopo un lungo lavoro che parte dallo studio della copertina.
Manuela Dviri ha scelto anche la fotografia per il libro: questa rappresenta un girotondo di bambini, appartenenti alla famiglia dell’autrice, dedicato al senso di appartenenza che l’Italia ha nei confronti della famiglia, e una stella, la stella di David, simbolo dello stato di Israele, simbolo identitario dell’ebraismo e anche delle culture ebree passate e presenti.
Inoltre, la stella di David rappresenta anche lo scudo utilizzato dal Re Davide in battaglia, una battaglia, “l’olocausto”, che nessuno può dimenticare, ma che tutti devono ricordare.
Alessandra Tanghetti, professoressa del Liceo Foppa e dell’Istituto Piamarta