Nelle scorse settimane abbiamo preso parte all’incontro “Un mondo senza pace? Mutamenti climatici, crisi economiche e conflitti” organizzato dal Collegio Lucchini in collaborazione con il Festival della Pace di Brescia, il Comune di Brescia e la Provincia di Brescia.
Nel corso della conferenza, i relatori Grammenos Mastrojeni e Antonello Pasini, uno analista diplomatico e l’altro fisico climatico, hanno affrontato i problemi di un mondo caratterizzato da conflitti e guerre e di come tutto ciò vada a gravare sull’ambiente.
A tal proposito i relatori hanno scritto un libro, “Effetto Serra e Effetto Guerra”, riguardante le prospettive future partendo da tre parole chiave: adattarsi, proiettarsi e programmarsi. In particolare hanno messo in evidenza come questi problemi siano strettamente interconnessi tra di loro.
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Nel corso dell’incontro i relatori si sono soffermati sul riscaldamento globale e su come la responsabilità di quest’ultimo si possa dividere in individuale e internazionale. Una riflessione decisamente sensata poiché, oltre ad essere necessaria per riuscire a superare i problemi derivanti dal riscaldamento globale, ci permette di acquisire la consapevolezza che essere sostenibili nell’ambiente può diventare un vantaggio anche per migliorare la nostra quotidianità.
La situazione in Siria e le migrazioni nel mondo
Abbiamo poi analizzato due situazioni legate agli scenari globali: la prima interessa la situazione in Siria, dove oltre alla guerra si evidenzia una prolungata siccità; la seconda riguarda i migranti, che arrivano soprattutto dalla fascia del Sahel, dove oltre alle crisi in atto si aggiunge il problema climatico riguardante la carenza delle risorse idriche e agricole.
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Secondo Mastrojeni la Natura guarisce se stessa e per riuscire a rimediare questa situazione in cui ci troviamo l’unica soluzione è cooperare tra di noi: non solo creando, per esempio, pozzi più profondi alla ricerca di acqua oppure muraglioni per fermare la risalita del livello del mare, ma dando alla Natura il tempo per riuscire a rigenerarsi.
In conclusione, la soluzione migliore da adottare è sicuramente riuscire ad ampliare le risorse, riuscendo ad unire abilmente sviluppo, diritti dell’uomo e pace per rimediare alle diverse problematiche del mondo, tra cui la siccità.
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Inoltre, nel nostro piccolo per abbattere il riscaldamento globale dovremmo ricorre alla produzione di energie in un modo più sostenibile, così da mantenere la temperatura inferiore a un grado rispetto all’epoca industriale. Anche se non ne siamo consapevoli abbiamo a disposizione tutti i mezzi possibili per informarci su come migliorare il nostro mondo nel modo più corretto possibile, per esempio attraverso la tecnologia.
Questo incontro è stato sicuramente molto utile per comprendere meglio il mondo che ci circonda e per farci capire come affrontare i problemi legati alla crisi climatica. I problemi del futuro sono già oggi, e noi dobbiamo consapevolmente farcene carico.
Gli alunni di IV – Istituto Piamarta