Questo articolo vuole raccontarvi dell’evoluzione grafica (e perché no, anche artistica se vogliamo considerarla tale) dei videogames, conosciuti anche come videogiochi.
Un viaggio affascinante attraverso l’evoluzione di qualcosa che la maggior parte di noi conosce bene: tutti almeno una volta hanno giocato o hanno visto, anche solo di sfuggita, un videogioco. O almeno credo.
I pixel e il 2D
Agli albori dei videogiochi, la grafica maggiormente utilizzata era quella 2D, poiché l’unica in grado di essere programmabile perfettamente per lo sviluppo tecnologico dell’epoca. In particolare, la grafica 2D aveva solitamente un aspetto lontano dal fotorealismo, era per lo più un aspetto che noi adesso definiremmo retrò, ovvero era composto da pixel1 .
A dir la verità, i pixel non sono del tutto spariti adesso, anche perché il 3D stesso è formato da piccoli pixel, quello che voglio dire è che ora il tipo di grafica ‘’pixellata’’ (e in generale il 2D) vengono utilizzati solo da alcuni giochi più ‘’di nicchia’’ come può essere un gioco indie2 o altro sulla stessa lunghezza d’onda.
Questi giochi venivano programmati in più ‘’punti di vista’’, se si può definirli tali. Diciamo che quelli maggiormente utilizzati all’epoca erano la visione laterale (di cui fa parte il platform3 ), la visione dall’alto e quella isometrica (di cui vi parlerò dopo).
Per avere le idee chiare su tutto quanto, mi sembra opportuno fare degli esempi. Per la visione laterale: Pong (considerato da molti il primo videogioco), Street Fighter (già più elevata come grafica pixel), Mario Bros., Metal slug, Bubble Bobble, Tetris, Puzzle bobble. Per la visione dall’alto: Pokémon (gran parte della saga videoludica supportata dal gameboy), Space Invaders (anche se non ne sono molto sicura), 1942, Pacman (anche qui il punto di vista è confuso), Frogger.
La visione isometrica, con eventuali esempi, la tratterò tra poco, mentre ora vorrei menzionare alcuni giochi 2D che definisco ‘’contemporanei’’ perché sviluppati recentemente: Cuphead, Hollow Knight, Apotheon (di cui si trova una versione multiplayer gratuita), Papers, please e Undartale.
Assonometria (in particolare isometrica)
Prima di parlare del 3D, vorrei parlare di una particolare scelta stilistica adottata da alcuni sviluppatori: si tratta dell’utilizzo di una prospettiva isometrica per tutto il gameplay di gioco.
In alcuni videogames, infatti, viene utilizzata l’assonometria isometrica come ‘’campo di gioco’’, dove il/i personaggio/i si muoverà per tutto il videogame. Di conseguenza ogni sprite di gioco4 presente, rispetterà l’assonometria isometrica.
Un fatto abbastanza divertente, è che chiamare la grafica isometrica tale è una sorta di controsenso perché al tempo i computer non erano abbastanza potenti ed evoluti per programmare le assi x e y nel modo corretto. Alcuni esempi? Beh, Hades (non è retrò come gioco ma doveva avere un posto nelle menzioni), Head over Heels, Syndicate, Q*bert.
Il 3D
Con il passare degli anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante per quanto riguarda ogni suo campo.
Di conseguenza, anche il mondo videoludico ha attraversato una grande fase di sviluppo che ha portato al risultato della grafica in 3D. Significa che si è effettivamente passati ad una grafica a 3 dimensioni, lunghezza-larghezza-profondità, che ha di conseguenza portato allo sviluppo della maggior parte dei videogiochi più famosi di oggi.
La grafica 3D, quindi, consiste in un vero e proprio mondo di gioco, dove all’interno ogni oggetto di gioco avrà tutte e 3 le dimensioni dello spazio. La creazione di questi oggetti, personaggi, paesaggi, avviene attraverso la sovrapposizione e la programmazione di piccoli poligoni dalle forme variabili che andranno poi a costituire la struttura dell’oggetto di gioco.
Una menzione per i giochi 3D, non fotorealistici, la meritano: Minecraft (famosissimo), League of Legends, Overwatch, The legends of Zelda: Breath of the wild –The sims (tutti i giochi dall’1 al 4), Valorant, Genshin Impact, Fortnite.
Il Fotorealismo
Il ‘’fotorealismo’’ fa sempre parte del 3D, in quanto lo è a tutti gli effetti. La sua particolarità è l’estrema somiglianza, dei personaggi, oggetti, paesaggi, con la realtà: non è più qualcosa di caratterizzato, ma qualcosa di estremamente somigliante alla realtà, dai movimenti dei personaggi alle loro espressioni e tratti somatici.
Certo non sono perfetti, poiché la tecnologia non è ancora arrivata così avanti, ma sono comunque mostruosamente simili. Se devo essere proprio precisa, in questo momento il fotorealismo di cui parlo è solo allo stadio base, solo una bozza di quello che potrebbe essere tra 10 anni.
Nei giochi che per comodità chiamerò ‘’fotorealistici’’ (anche se non lo sono del tutto, infatti è un ‘’falso fotorealismo’’), si arriva addirittura ad utilizzare attori reali per i personaggi (non sempre), infatti si campionano le espressioni e i movimenti dell’attore attraverso una tuta speciale e si trasportano nel gioco, ottenendo così un effetto naturale. Per rendere ancora più reale l’esperienza di gioco, alcuna case di sviluppo hanno iniziato a inserire nei loro giochi il Ray Tracing5, che con la scheda grafica adatta (per esempio la linea GeForce RTX) riesce a funzionare e rendere il gioco più realistico.
Menzioni per quanto riguarda questa categoria: Battlefield V, GTA V, Call of Duty WWII, The last of Us 2, Detroit become human, Red Dead Redemption 2, Cyberpunk 2077.
In conclusione, si può dire che in pochi anni il mondo dei videogiochi si sia evoluto a dismisura, portando alla luce capolavori considerati opere d’arte da alcuni.
Vorrei che provaste ad immaginare anche solo per qualche secondo, il futuro di questo settore. Arriveremo mai ad avere una grafica talmente reale da sembrare la nostra? Quasi del tutto indistinguibile dalla realtà, quasi migliore di essa.
Anna, Liceo Artistico Foppa – indirizzo Arti Figurative
- Bullismo: outing, trickery, exclusion e grooming
- Bullismo: sexting, flaming e harassment
- Bullismo: cyberbullismo, cyberstalking e cyber bashing
1Il pixel è un’unità minima convenzionale della superficie di un’immagine digitale, ovvero un unità che unita ad altre molte e molte volte, crea ciò che noi vediamo su un qualsiasi schermo digitale.
2Un gioco Indie è una categoria di videogiochi indipendenti, solitamente sviluppati da una o poche persone, che quindi lascia spazio ad una maggior libertà compositiva. Questi giochi sono difficili da diffondere globalmente e far diventare famosi, per questo rimangono di nicchia.
3Il platform è un sottogenere dei videogiochi di azione, dove il giocatore deve attraversare vari livelli costituiti da piattaforme.
4Gli sprite di gioco sono delle immagini facenti parte l’interfaccia di gioco che possono essere dinamiche o statiche, e che possono o non posso interagire con i comandi del giocatore.
5Il ray tracing è, in poche parole, una tecnica che si basa sul calcolo matematico del percorso fatto dalla luce nello spazio, seguendo e tenendo conto anche delle interazioni con le superfici circostanti.