Bresciano, classe 1991, originario di Dello, insignito a soli trent’anni dell’ambizioso premio “Europe 40 Under 40”, questa vittoria fa di Matteo Defendini non solo un grande architetto, ma un uomo che è stato capace di realizzare i propri sogni credendoci dall’inizio, facendo sacrifici e studiando.
Secondo Defendini, costruzione e uomo rappresentano i pilastri dell’architettura. Lo ha appreso in Svizzera, studiando all’accademia di Mendrisio con l’architetto Aurelio Galfetti, che gli ha insegnato che l’architettura è l’organizzazione degli spazi di vita dell’uomo.
I progetti nell’architettura sono tutti diversi tra loro ma hanno, come elemento comune, lo spazio. L’idea è frutto della fantasia dell’architetto, che deve essere consapevole che la struttura sia solida e che, dopo aver fatto il disegno, si “trasforma” in un direttore d’orchestra che deve dirigere e coordinare tutti i componenti in cantiere. L’architettura, anche se dopo gli studi non si continua come lavoro, permette una preparazione tale per affrontare tutti i rami della vita.
Matteo Defendini, fin da piccolo incuriosito dal mattone, ha sempre voluto fare l’architetto e, già da ragazzino, amava disegnare cascine ed edifici. Ciò che l’ha portato ad essere un grande uomo, oltre che uno stimato architetto, è stato l’avere fatto esperienza all’estero durante il periodo dell’università: girare 50 paesi del Mondo gli ha permesso e permette (a tutti) di conoscere nuovi mondi, culture e fare esperienze indelebili.
Viaggiando si conosce il mondo, e più lingue si imparano più si può “governare” il mondo stesso; si impara a conoscere, più che gli altri, sé stessi poiché nel momento in cui si è distanti dalla propria casa e dai propri affetti si inizia ad affrontare la vita in solitudine e si inizia a conoscere sé stessi e ad apprezzare meglio il bel paese a cui apparteniamo, l’Italia.
Se vivi in un castello tutta la vita non ti rendi conto di quanto sia bello.
Matteo defendini
Questa frase vale anche per l’Italia che all’estero è vista come un paese bellissimo. Siamo fortunati ad essere italiani, ma quando in Italia ci si è nati e cresciuti non ci si rende conto e tutte le nostre bellezze ci sembrano scontate. Per questo motivo va fatta un’esperienza all’estero ma non solo: all’estero si fanno anche amicizie con persone provenienti da altri paesi, dai quali si imparano lingue nuove, usanze, tradizioni e tutto ciò costruisce un bagaglio di esperienze ineguagliabili.
Nella vita ha successo chi ha due caratteristiche: chi ha una buona idea e chi è capace di svilupparla.
Orlando Rossi
Nello saper sviluppare la propria idea, si apre un mondo e così è stato per Matteo Defendini che, nella sua intensa carriera, si è occupato anche di urbanistica.
I progetti nel mondo
A Castenedolo, nella piazza centrale, ha elaborato delle isole pedonali andando a rialzare la parte centrale della strada e andando a risolvere il problema delle barriere architettoniche che ostacolano disabili e sedie a rotelle. Il suo intervento ha reso più fluido il passaggio dei pedoni e allo stesso tempo è riuscito a rallentare la velocità delle auto grazie alla salita che, con una nuova colorazione, caratterizza il centro.
In Tanzania, ha costruito delle case per professori e docenti. Queste strutture, che sorgono vicino all’equatore, prendono in considerazione il clima e i forti venti di sabbia che soffiano da est.
Le case sono quindi state disposte a muro, che va a bloccare il passaggio dei venti, e con un ingresso a est, in modo che il vento soffi alle spalle di chi arriva al villaggio. Ha poi installato delle torri del vento, dove l’aria fresca sale uscendo dal camino e trasformandosi, grazie al flusso che si crea, in aria calda. Ha poi disposto il soggiorno delle case a est, dove sorge il sole, in modo che sia più illuminato.
In Africa, ha costruito un dormitorio per bambini con delle porte colorate per ogni camera, in modo che ogni bambino riconosca la sua stanza dal colore, basandosi sugli abiti colorati del posto.
Il progetto più caratteristico è senza dubbio quello della Scuola Girasole, una scuola in pietra a forma di girasole elaborata in mezzo alla Savana in un campo di girasoli, un immenso foglio bianco sul quale disegnare qualcosa che faccia rivivere il luogo.
È presente un portico con degli archi che danno accesso alle classi e un parco centrale. Il tema degli archi, usati come porte, richiama la cultura mediterranea. Ci sono poi delle aperture sul soffitto a forma di petali con dei lucernari e dei condotti che “trasformano” l’aria calda in aria fredda. Quando piove, nelle intersezioni sono presenti canali che conducono ad una cisterna dove si accumula l’acqua.
Matteo e l’architettura
Matteo Defendini non torna mai sui progetti conclusi per non soffrire della nostalgia che gli provoca il ricordare delle esperienze indelebili, luoghi o persone che lo hanno segnato.
L’architetto bresciano ci ha raccontato di aver vissuto molto in Colombia, dove ha tratto da un collega l’idea per la sua casa. Questo architetto colombiano voleva costruire, fin da piccolo, la sua casa all’ultimo piano di un grattacielo nel punto più alto della città di Cali e, mettendo insieme una squadra di esperti e imprenditori, è riuscito a costruire un grattacielo di 12 piani, riservandosi l’ultimo per il proprio appartamento.
Ritornato in Italia, Matteo Defendini, da sempre affascinato dal centro storico di Brescia, ha deciso di ristrutturare un edificio con vista sul Castello e con l’aiuto di amici ed imprenditori interessati è riuscito a restaurare la palazzina e, ricordando la storia dell’architetto colombiano, ha deciso di progettare un ultimo piano nel quale costruire la propria casa.
Le esperienze all’estero aiutano nella vita e, se una persona non è capace di farle proprie, le può utilizzare nella quotidianità. “Partire per poi ritornare” è l’obiettivo, ed è quello il bello dell’esperienza all’estero.
Le proprie passioni si scoprono strada facendo e se le passioni spingono lontano ci permetteranno di conoscere nuovi mondi. La curiosità è fondamentale, non solo nell’architettura.
Architetti non si nasce, si diventa.
Davide, Liceo Artistico Foppa – indirizzo Audiovisivo Multimediale.