In due lezioni di Laboratorio Artistico abbiamo avuto il piacere di accogliere l’artista, esperta di foglia d’oro, Viviana Bertanza, nata bresciana e adottata, si fa per dire, dalla grande Cina.
Con lei abbiamo scoperto produzione, usi e storia della foglia d’oro nella cultura cinese: si tratta di un materiale prezioso ottenuto da veri e propri lingotti d’oro ed altri componenti meno raffinati. Sono moltissimi i processi che ci sono stati illustrati per ottenere dei fogli così sottili.
L’oro così trattato è impiegato in vari ambiti a seconda della sua composizione: dal make-up e la cura del corpo alla cucina; dal design alle applicazioni artistiche e architettoniche.
É stata inoltre un’occasione per scoprire una tradizione antica e lontana che trova le sue origini nella spiritualità e nella devozione alla famiglia dell’imperatore cinese.
Noi, nel corso della nostra lezione, abbiamo intervistato per voi Viviana!
Artista, vice direttrice di galleria d’arte e illustratrice. Che studi ha intrapreso, dal liceo in poi, per realizzare queste opere? Quando è nata la passione per l’arte?
Dalla prima infanzia ho sempre trovato l’arte, e in particolare l’arte plastica e la pittura, un medium per esprimermi al meglio, più che con le parole. Ero divisa tra la volontà di approfondire l’arte e le tecniche artistiche, e il desiderio di studiare lingue straniere, e ha prevalso quest’ultima.
Ho studiato al Liceo Linguistico a Brescia, salvo poi iscrivermi all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, dove ho studiato Pittura e poi Arti Visive Contemporanee.
La Cina è ormai la sua seconda casa. Ma come è stato il suo ingresso in Oriente?
I miei zii hanno vissuto per oltre dieci anni in Cina: mio zio lavorava come ingegnere per un’azienda italiana con sede in Cina e mia zia, restauratrice, mi raccontava spesso dei laboratori artistici che organizzava per i bimbi cinesi.
Mi ha sempre raccontato di un ambiente artistico stimolante, in continua evoluzione ed aperto al cambiamento e alle influenze straniere. Dunque, dopo la laurea e dopo una breve esperienza lavorativa in Germania, ho deciso di viaggiare in Cina e raggiungere i miei zii, che vivevano a Nanchino.
Il primo anno e mezzo ho frequentato un’università cinese per imparare la lingua e, nel frattempo, partecipavo e organizzavo laboratori d’arte, lezioni di storia dell’arte e di creatività ai bimbi cinesi e stranieri del quartiere.
Nel 2016 ho conosciuto un gallerista, mi ha accolto accettando di vedere le mie opere e mi ha organizzato una mostra personale. All’inaugurazione ho conosciuto il mio attuale datore di lavoro, che mi ha fatto prima svolgere un periodo di prova e tirocinio nella sua azienda per poi assumermi a tempo pieno.
Il materiale prezioso della foglia d’oro l’ha utilizzato per la prima volta a Nanchino o lo aveva già sperimentato in Italia? Ha notato delle differenze nel suo utilizzo da un Paese all’altro?
La prima volta che ho utilizzato la foglia d’oro ero a Brescia e frequentavo il Biennio specialistico di Arti Visive Contemporanee. Il nostro insegnante ci aveva incaricato di preparare delle opere artistiche che si confrontassero con il tema del sacro: l’associazione con la foglia d’oro mi è venuta spontaneo.
L’ho quindi testata per la prima volta, in modo però non usuale: ho esplorato, sperimentato questo materiale per capirne le potenzialità. Da quel momento non ho più smesso di farne uso!
Ci sono notevoli differenze nel significato e nell’applicazione della foglia d’oro dalla Cina all’Europa.
In Cina se ne fa un uso più ampio e si tende a coprire completamente oggetti e dipinti in oro: l’oro è simbolo di regalità, ricchezza e potere, e questi valori sono molto ostentati. Inoltre, la stesura della foglia oro risulta estremamente piatta e lucida; l’effetto è quello di una stesura di un colore luminosissimo e omogeneo.
Le sue opere si differenziano nel medium (pittura, disegno), ma si uniscono nell’uso della foglia d’oro. Cosa apporta alla poetica l’uso di questo materiale?
Da millenni la foglia oro è legata al tema del sacro, e il sacro è il tema che sento più affine alla mia ricerca artistica. Sacro inteso come realtà trascendente, come mondo che non si può conoscere perché indecifrabile dai nostri sensi ma che si può intuire e percepire con altri mezzi, come quelli artistici.
La foglia oro, con la sua consistenza né liquida né solida, resistente e immortale, ma estremamente vulnerabile e volubile, che si vede ma non si può mai veramente toccare, si pone come il medium ideale per figurare tutte quelle tematiche che appaiono indecifrabili e sono intrinseche di valore e significati nascosti.
Quali differenze nota tra arte Orientale e arte italiana contemporanea?
La pittura cinese essenzialmente si divide in due stili.
Lo stile Gongbi, che significa molto dettagliato, meticoloso, è quello a cui avete lavorato in classe: rimanda alla calligrafia, ovvero alla scrittura, con pennelli e inchiostri, di caratteri cinesi su fogli di grandi dimensioni. Questi fogli costituiscono poi l’opera terminata, e solitamente raccontano poesie, ma anche auspici, desideri e citazioni di letterati o uomini politici.
Trattandosi di un’arte calligrafica, l’attenzione al dettaglio è fondamentale e conta essere precisi, manuali e avere già studiato e introiettato i movimenti della mano, appunto perché “si può fare una volta sola”. Credo che questo tipo di pittura assomigli in qualche modo, nel suo essere concettuale ed evocativa, all’arte astratta Occidentale.
Il secondo stile si chiama Shuimo, vuol dire “acqua e inchiostro” e indica tutta quella pittura che invece è figurativa. È generalmente realizzata con acqua e colori cinesi, che per consistenza e risultato assomigliano molto all’acquerello.
Anche qui c’è tanta copia dal vero di maestri e allenamento nel manovrare il pennello in una e l’altra direzione, inclinazione e forza per ottenere un risultato o un altro così da comprenderne la profondità e la visione del mondo che evolve e muta solo superficialmente, ma rimane, di fatto, immanente.
Tra i tipi di foglia d’oro che ci ha mostrato ce n’è una edibile. Le è mai capitato di assaggiare una pietanza cucinata con l’oro?
Si, mi è capitato più volte di assaggiare pietanze decorate con foglia oro edibile. La foglia oro edibile non si usa per cucinare, ma si stende una volta che il piatto è già pronto, ed ha un solo scopo decorativo.
In passato l’oro era pregno di significati legati all’immortalità e l’eternità, e il suo consumo era estremamente ristretto alla famiglia reale. Oggi la foglia oro è utilizzata come ingrediente complementare nella medicina Orientale, ma si usa anche comunemente nelle maschere viso e, come abbiamo visto, nelle creme mani.
La foglia oro edibile non ha un gusto definito, e la sua consistenza è estremamente delicata e sottile. Tuttavia, è spesso utilizzato, soprattutto nella haute cuisine per meravigliare, impressionare e attrarre i clienti.
In laboratorio ha indossato una elegante giacca di seta cinese ricamata. E’ abitudine indossare abiti dal taglio tradizionale o i cinesi non li usano più?
In Cina si utilizzano ancora abiti tradizionali, ma nelle grandi occasioni, per serate particolari e per le cerimonie ufficiali.
Capita spesso di vedere artisti cinesi o professori farne comunemente uso. La giacca di seta, o il qipao in seta, invece soprattutto se rosso, è riservato ai matrimoni; la giacca che indossavo io è da uomo, e la indossano gli uomini quando celebrano il matrimonio tradizionale cinese, assieme a dei pantaloni in seta delle stesse tonalità di rosso.
Queste lezioni con Viviana ci hanno incuriosito e invogliato ad applicarci con una tecnica antica e allo stesso tempo attuale, la foglia d’oro.
Abbiamo imparato a guardare con interesse ad un modo di fare arte apparentemente lontano da noi, ma quante cose ha in comune con l’uso dell’oro nell’arte italiana! Abbiamo scoperto che, muraglia a dividerci o meno, in entrambi i nostri paesi lo abbiamo applicato nelle immagini per conferire luce eterna, immortale, spirituale.
Pensavamo fosse facile, ma l’applicazione della foglia oro su tela si è rivelata un rituale meticoloso e affascinante. Grazie all’artista abbiamo apprezzato la ricchezza del messaggio e della lavorazione che sta dietro l’opera.
Isabel e Nicola, Liceo Artistico Foppa – indirizzo Arti Figurative